Dott.ssa Marina Giannerini

Mi separo, come lo dico a mio figlio?

Mi separo, come lo dico a mio figlio?
Il timore più grande della maggior parte di genitori che si separa, è quello di arrecare un danno indelebile ai figli; temono di renderli emotivamente più instabili o di condannarli ad una vita di difficoltà. In verità, vari studi dimostrano che ciò che fa la differenza per la serenità e la buona crescita dei bambini, non è tanto la separazione in sé, quanto il modo in cui ci si separa. Particolarmente rischiosa, per l’equilibrio dei figli è l’alta conflittualità tra i genitori nel corso della separazione.

Come comunicarlo 

La Comunicazione ai figli, della decisione di separarsi, è un momento delicato e fondamentale. Sebbene esistano differenze da una situazione familiare all’altra e da bambino a bambino, in senso generale, ci sono alcune “regole” da seguire.
  • Seppur ben meditata nei modi e nei tempi, questa comunicazione, non va rinviata troppo a lungo. Questo perché i figli intuiscono che le cose tra i genitori non stanno andando bene e che sta per succedere qualcosa, il che li fa vivere nell’incertezza e nel dubbio.
  • Il primo passo è proprio quello di comunicare che si è presa la decisione di separarsi ed è fondamentale che questa comunicazione sia fatta da entrambi i genitori, insieme.
  • Seppur per nulla semplice, ci si deve sforzare di parlare nel modo più rassicurante e sereno possibile, senza tuttavia minimizzare i cambiamenti inevitabili e la sofferenza che questa decisione comporta.
  • In una seconda fase si entrerà più in dettaglio sui cambiamenti di vita che questa decisione arrecherà in termini pratici, come i tempi di frequentazione dei due genitori e dove andrà ad abitare il genitore che esce di casa. Solo in seguito si introdurranno i figli, concretamente, nella nuova situazione di vita di famiglia separata, facendogli conoscere la nuova abitazione, i nuovi spazi che andranno a vivere. In questa fase, sarebbe auspicabile che i figli potessero partecipare, in una qualche misura, nella scelta della loro nuova camera, ma in alcun modo, vanno coinvolti, prima dell’adolescenza, nella organizzazione della vita post-separazione. Fondamentale è che la coppia, seppur separata mantenga con forza il ruolo educativo e genitoriale.
Il momento che segue la separazione, è quello in cui gli stessi genitori fanno i conti con le loro emozioni, con la loro sofferenza. Questo rende spesso difficile comportarsi in modo attento e maturo, proprio nel momento in cui i figli ne hanno più bisogno. Se si ha a cuore il benessere dei propri figli ci sono alcune cose che vanno evitate.

Cosa è meglio evitare

  • È assolutamente da evitare mettere i figli di fronte al fatto compiuto, ad esempio far uscire il padre e solo dopo comunicare che non tornerà più a vivere con loro in quella casa.
  • Evitare di farsi travolgere dalle proprie emozioni, dolore o rabbia che siano, denigrando l’altro genitore di fronte ai figli o cercando la loro alleanza, contro l’altro genitore. Rispetto a questo, esortate anche i nonni o gli zii, se sono presenze importanti nella vita del bambino/ragazzo, ad evitare di screditare l'altro genitore, anche nel caso sia stato il responsabile della separazione. I figli devono avere la possibilità di continuare a provare amore per entrambi i genitori. Quando saranno a loro volta adulti avranno gli strumenti cognitivi ed emotivi per fare le dovute valutazioni.
  • Occorre altresì evitare di usare i figli come arma di ricatto, oppure cadere nella tentazione di usarli come “spie” per saper cosa fa o chi frequenta l’ex partner.
Sebbene consapevole che queste poche righe non siano esaustive, per un tema così complesso e delicato e, conscia che per avere indicazioni mirate e più precise sia auspicabile rivolgersi a un professionista, che valuterà la situazione specifica, mi auguro che questo scritto possano offrire qualche utile spunto di riflessione.